Il mese di Ramadan

Abu Hāmid Mohammad ibn Mohammad al-Ghazālī, 1058-1111 Di ibn Qays ibn Al-Ahnaf si narra che quando gli…

Abu Hāmid Mohammad ibn Mohammad al-Ghazālī, 1058-1111

Di ibn Qays ibn Al-Ahnaf si narra che quando gli fu detto: “Sei troppo vecchio, il digiuno ti indebolisce”, rispose: “Mi sto preparando per un lungo viaggio. L’obbedienza a Dio, l’Altissimo, è più facile da sopportare che la sua punizione.’

La persona in digiuno che non sta digiunando veramente è quella che, sia pure nello stato di fame e di sete, si concede ogni libertà nel peccato.

Il messaggero di Allah, la pace e l’elogio siano su lui disse: “In realtà il digiuno, come l’udito, la vista, la parola, è un dono che ci è stato affidato da Allah; ciascuno, quindi, si prenda buona cura di ciò che gli è stato dato in fiducia.”

È chiaro che ogni atto di culto possiede una forma esteriore e una forma interiore – un involucro esterno e un midollo interno. Sta a te scegliere se essere soddisfatto della scorza od entrare a far parte dei saggi e dei sapienti. I requisiti interiori del digiuno sono sei:

1. NON GUARDARE CIÒ CHE NON PIACE A DIO

Uno sguardo casto evita ciò che è biasimevole o riprovevole, o che distrae il cuore e lo devia dal ricordo di Allah, Grande e Glorioso.

2. NON DIRE CIÒ CHE NON PIACE A DIO

Custodire la propria lingua da discorsi futili, dalla menzogna, dal pettegolezzo, dal linguaggio osceno, dalla parola scortese, dalla discussione e dalla polemica; facendo questo si osservi il silenzio e si resti occupati nel il ricordo di Allah, Grande e Glorioso

3. NON ASCOLTARE CIÒ CHE NON PIACE A DIO

Non dare ascolto a ciò che è riprovevole; perché tutto ciò che è illecito dire è similmente illecito ascoltare. Ecco perchè Dio, Grande e Glorioso, mette sullo stesso piano chi ascolta cose proibite.

4. NON FARE CIÒ CHE NON PIACE A DIO

Mantieni tutti le altre membra ed organi lontani dal peccato: le mani ed i piedi dagli atti riprovevoli e lo stomaco da cibi discutibili al momento della rottura del digiuno. Lo scopo del digiuno è quello di indurre alla moderazione. Il Profeta disse, su di lui sia la pace: “Quanti di coloro che digiunano non ricevono altro che fame e sete!”

5. EVITARE DI MANGIARE TROPPO

All’interruzione giornaliera del digiuno non esagerate nel cibo al punto di riempirvi la pancia. Non vi è ricettacolo più odioso a Dio, Grande e Glorioso, che una ventre pieno di cibo lecito. A che serve il digiuno in quanto strumento per sconfiggere il nemico di Dio e di ridurre gli appetiti, se alla sua interruzione si recupera tutto ciò che è mancato durante il giorno, e forse inoltre si indulge in una varietà di alimenti supplementari?

Ben si sa che lo scopo del digiuno è quello di avvertire la fame e controllare gli appetiti per rinforzare l’anima con la pietà. Se lo stomaco rimane affamato dalla mattina alla sera, l’appetito è destato ed il desiderio intensificato, se poi gli vengono offerte ogni tipo di prelibatezze e si concede di mangiare a sazietà, se ne accresce il piacere e se ne raddoppia la forza, risvegliando appetiti che forse sarebbero restati dormienti in circostanze normali.

Lo spirito e la natura segreta del digiuno è quello di indebolire le forze che sono mezzi del Satana per condurci alla malvagità. È quindi essenziale ridurre l’assunzione di cibo a ciò che si consumerebbe in un pasto normale se non si avesse digiunato. Nessun beneficio deriva dal digiuno se si assomma ciò che solitamente si mangia durante il giorno e la notte assieme.

Buona norma sarebbe quella di dormire poco durante il giorno, per poter avvertire la fame e la sete e diventare cosciente dell’indebolimento delle proprie forze, con la conseguente purificazione del cuore. Uno dovrebbe cercare ogni notte quel tanto di debolezza che gli rendano leggere la veglia (tahajjud) e le devozioni (awrad). Può essere allora che Satana non si libri più intorno al suo cuore lasciandolo libero di contemplare il regno dei cieli.

La Notte del Destino rappresenta la notte in cui qualcosa del Regno Celeste viene rivelata. Ma a chiunque metta un eccesso di cibo fra il suo cuore ed il suo petto nulla di quel Regno si rivelerà. Non è sufficiente mantenere vuoto lo stomaco per rimuovere il velo, fintanto che il cuore non sia libero da tutto ciò che non è Dio, Grande e Glorioso. Così stanno le cose ed il punto di partenza sta nel ridurre il cibo …

6. GUARDARE VERSO DIO CON TIMORE E SPERANZA

Dopo l’interruzione del digiuno, il cuore dovrebbe restare sospeso fra timore e speranza. Perché l’uomo ignora se il suo digiuno sarà accettato da Dio, di modo che incontrerà il Favore divino, o se sarà rifiutato, lasciandolo fra coloro che Lui detesta. Questo è lo stato d’animo che uno dovrebbe avere alla fine di ogni atto di culto.

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