Equity

Cos’hanno a che fare un contadino dell’Africa sub-sahariana, un artigiano del sud est asiatico, un industriale occidentale,…

Cos’hanno a che fare un contadino dell’Africa sub-sahariana, un artigiano del sud est asiatico, un industriale occidentale, una commerciante cinese, l’amministratore di una società multinazionale, con noi, consumatori finali di un mercato globalizzato?

Per scoprirlo bisogna schiudere uno spiraglio sull’esistenza di una miriade di persone sconosciute, il cui impegno umano consente la produzione di beni utili a tutti, anche se la dignità di alcune di loro non è tutelata da nessuno.

Perché, nel “loro” mondo, vivere e sostenere la famiglia con l’equivalente di 2-3 euro al giorno è una cosa normale, mentre per noi lo è dare 10 euro al nostro bambino per soddisfare i piccoli desideri della giornata.

Nel “loro” mondo è normale procurarsi acqua potabile a chilometri di distanza da casa e averne a disposizione non più di 10-15 litri al giorno, mentre nel “nostro” la stessa quantità se ne va ogni volta che schiacciamo il pulsante dello sciacquone.

Per i “loro” bambini è normale entrare ogni giorno per pochi spiccioli nei cunicoli delle miniere di cobalto, mentre i nostri smartphone, anche grazie ad esso, sono diventati protesi umane indispensabili ad ogni età…

Così la quotidianità, lo stile di vita, si ripete sempre uguale, si eredita e, in una scontata accettazione, cristallizza differenze che non sono per niente normali,  e che, nella fetta di mondo in cui viviamo, rivelano la diffusa superficialità, la cronica indifferenza verso disuguaglianze inaccettabili.

Si può giocare su questi argomenti?

No, se significa approfittare delle disuguaglianze per vivere disinvoltamente a scapito di altri.

Sì, se giocare significa mettersi in gioco, diventare consapevoli, sentirsi coinvolti e provare il desiderio di agire e di cambiare, partendo da noi stessi.

Equity, un gioco da tavolo didattico sviluppato dalla nostra Associazione, partecipa al bando della Fondazione Comunitaria 2024/01 Giovani e, se verrà ammesso al finanziamento, avrà bisogno di essere sostenuto dalla comunità nel corso del mese di novembre con tanti contributi a favore del progetto.

Equity riprende i contenuti degli incontri che da più di 10 anni teniamo nelle classi delle scuole secondarie del Lodigiano, muovendoci tra senso della vita, mondo delle emozioni e della poesia, felicità, apertura all’altro, attenzione alle povertà e alla mondialità, responsabilità sociale e individuale di ogni scelta.

Equity provoca i giocatori nella costante interazione tra i personaggi del gioco, nella definizione della strategia (inclusiva o competitiva), negli obiettivi sfidanti da raggiungere, nelle decisioni da prendere in situazioni critiche, nello scambio di ore lavoro, prodotti e/o solidarietà, nello sviluppo di storie di riscatto…

sempre con un occhio agli interessi internazionali in gioco e alle radici delle crisi contemporanee (economica, geopolitica, migratoria, ambientale…), che corrispondono ad altrettante cause delle povertà.

Infatti, nel corso del gioco, ci si imbatte in dati attuali su: economia globale, geopolitica, distribuzione della ricchezza, debito internazionale, povertà, disuguaglianze, risorse minerarie e fonti energetiche contese, beni comuni, consumismo, migrazioni, demografia, conflitti, armamenti, oppressione delle

minoranze, agricoltura, allevamento, fame, utilizzo dell’acqua, sprechi, ambiente, clima, inquinamento, investimenti climatici, fonti energetiche rinnovabili…

Equity: un gioco per mettersi in gioco, a scuola e nella vita, per costruire insieme un mondo più giusto.

 

Giuseppe Cambié

Presidente P.A.T.T.O.-ODV

(Pane e Acqua per Tutti Tramite Organizzazioni)

 

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